Ansia da “Il giorno di Natale che fai?” E vogliamo parlare poi dell’ultimo dell’anno? Dio Santo fammi svegliare il 3 gennaio per favore! (non il 1 o il 2 perchè sono ugualmente giorni a rischio!)
Chi si è separato da poco affronta il grande dilemma: pranzo con l’ex, per i figli che ci tengono ad avere intorno la famiglia riunita, oppure stabilire da subito le nuove regole da qui a per sempre, del tipo “ognuno a casa sua, e i giorni di festa metà per ciascuno?”
Chi è divorziato da anni, forse, ha un vago ricordo della zia Rosetta, sorella della suocera, che gli capitava sempre seduta accanto e che non capiva niente di quello che si diceva. Fosse solo per questo è felice di passare il giorno di Natale altrove, anche se in realtà l’altrove a cui sta pensando si popola ugualmente di altre “zie Rosette”, perchè, come scriveva il grand Lev Tolstoj nell’incipit di Anna Karenina: “Ogni famiglia è felice, ogni famiglia è infelice a modo suo”. E poi i single da sempre, che, ormai adulti, si trasformano in Babbi Natali per la gioia dei figli della sorella, che lei sì è stata brava e si è sposata e ha messo al mondo tre bambini rumorosissimi nel giro di pochi anni. Passerà in fretta e al rientro a casa, spalmati sul divano con un joystick in mano, potrà finalmente ritrovare la calma di sempre, e una birretta perchè no con la quale concludere bene la serata: rimpianti? perchè mai, la vita è ancora lunga no?
Poi abbiamo il vedovo/a. Questa categoria di persone forse soffre più di tutti gli altri. Anni felici di appartenenza ad un qualcosa che ad oggi non c’è più. Invitati dai figli cercano conforto a ricordi dolorosi di antiche felicità e non sanno a chi confidare il senso di smarrimento che provano, per non turbare chi, per fortuna, vive felice e spensierato la tavola tutta rossa e verde colma di panettoni, torroni e vischio attaccati sopra le porte.
I conti, come si dice, sono presto fatti: non pensiamo a queste giornate come alle uniche della nostra vita. Che le accogliamo con allegria, ansia, sopportazione, rassegnazione o speranza in un modo o nell’altro, ricordiamoci che è delle nostre vite che stiamao parlando e che ogni caso, le feste di Natale, rappresentano una parentesi nelle nostre vite di tutti i giorni: non carichiamole di troppi carichi.
L’anno girerà la boa , e tutto ricomincerà. Il tempo che passa, è il nostro e ci appartiene: se non riusciamo a farcelo piacere, passiamo all’azione E PROMETTIAMO AL NUOVO ANNO CHE TUTTO SARÀ DIVERSO.Come? Se lo sapete scrivetecelo, magari sarà di aiuto a chi la pensa come voi!