Rientrare dalle vacanze e non avere energia di fare nulla. I giorni di ferie sono passati e, chi ha avuto la fortuna di staccare davvero, ha assaporato per un pò la meravigliosa sensazione di essere “capitani” veri della propria nave. Al mattino la decisione poteva essere fra “faccio il bagno subito o più tardi? e poi, nel corso della giornata, ” cosa si mangia a pranzo?, pennichella e nel pomeriggio passeggiata, partitina a burraco, buona lettura sotto un cappello a larghe falde e poi …il fresco della sera e il vento “caldo” dell’estate che arrivava a portarci via.Ora è tutto finito e come un gatto che si avvicina circospetto alla sua cuccia attento ai rumori della casa, tu ti muovi al rallentatore, per niente pronto ad afferrare i problemi che cominciano a volarti intorno appena hai messo piede nel suolo natale. Che fare?
- Condividere la sensazione di scoramento. Si sà che “mal comune è mezzo gaudio” e quindi sapere che non si è da soli a provare quello che si prova, non risolve ma aiuta.
- Ogni mattina scorrere qualche sito di viaggi e cominiciare a programmare una nuova vacanza. Anche questo non modificherà il duro corso della giornata davanti ma aiuterà l’anima a non disperarsi. Una luce in fondo al tunnel per capirci.
- Nonostante le vacanze siano finite ritagliarsi una piccola ora a fine giornata per fare qualcosa di rilassante inutile può servire. Non rientrare subito a casa dopo il lavoro, ma concedersi una passeggiata, un aperitivo con un amico, quattro chiacchiere guardando il sole che va giù….come se non avessimo fretta e altre cinquanta cose da fare prima di finire la giornata. Un ritmo lento per capirci, che traghetti le nostre povere membra con garbo verso le giornate corte del’inverno inevitabile.
Queste manovre diversive potrebbero non ingannare la nostra psiche e la sensazione che la vita ci stia correndo accanto troppo in fretta rimanere ma, a consolazione scarsa di chi sta facendo SI con la testa rimane la unica certezza: del doman non v’è certezza e chi vuole esser lieto sia che è un verso della Canzona di Bacco, composta da Lorenzo de’ Medici, detto il Magnifico, in occasione del carnevale del 1490, traduzione: anche i nostri avi avevano le stesse perplessità!