Ascoltiamo spesso, durante le nostre interviste, richieste differenti che nascondo sogni “mai sopiti” di idilli famigliari: la più frequente è questa: che abbia amici e vita sociale. Le persone che vengono da noi, uomini e donne, sono alla ricerca di un rapporto di coppia stabile, che costruisca intorno a loro un insieme, necessario e sufficiente, capace di annullare la spiacevole sensazione di andare in giro sempre da soli. Prenotare un tavolo x due al ristorante, un viaggio in una camere x due, un pacchetto spa x due, una prenotazione al cinema x due…Due diventa il numero perfetto, da stampare a lettere di fuoco in ogni pensiero futuro della propria vita.Poi ci sono gli altri: gli amici.
Premesso che è a 15 anni che si ha un gruppo di amici e ci si ritrova in branco al muretto/baretto/panchina/ ed è giusto così, a cinquant’anni le modalità di aggregazione con gli altri cambiano in maniera radicale. Se poi arrivi da un passato di coppia”saltata” le cose sono ancora più difficili.In coppia, se la persona era sposata, si frequentavano altre coppie, genitori degli amici dei figli. La scuola aveva permesso di incontrare gente nuova, accumunata dallo stesso obiettivo genitoriale appunto.C’erano quelli conosciuti in vacanza sotto le Piramidi d’Egitto o lungo un sentiero di montagna, c’era stata la piscina e le montagne di asciiugature di capelli infinite “che fuori è freddo e poi mi si ammala”. Poi, all’improvviso, tutto finisce.
I figli crescono un pò, quel tanto per andare in giro da soli con il loro gruppo appunto, e il matrimonio che si sfascia. E come il mare che Mosè aprì con un gesto, davanti al nuovo single si spalanca una strada mai percorsa prima e gli amici di un tempo divisi e separati ognuno su una sponda diversa.Tornando a noi, la risposta alla domanda iniziale: ma ha degli amici? Potrebbe esser questa: li aveva, ma la la vita glieli ha perduti.