Caro, il bambino sta piangendo, vai tu?
Lascialo piangere, diventerà più forte.
Luca ha chiesto per regalo una bambola.
Ma sei pazza, così mi diventa gay.
Tesoro, tuo figlio passa tutto il giorno con la testa sui libri, e non vuole andare a calcio.
Ma insomma, obbligalo, mica può fare sempre come gli pare!
Amore, Luca dice che non farà il direttore di banca, ma di orchestra.
Certo, con tutte quello che gli metti sempre in testa tu.
Luca oggi è tornato a casa con un segno sulla faccia, l’hanno preso in giro e picchiato.
Vuol dire che non si sa difendere, domani lo iscrivo a pugilato.
Oggi tuo figlio è stato proprio bravo, mi ha aiutato a sistemare casa e ha rifatto perfetto il suo letto.
Non potevi chiedere queste cose a Lalla, che è più grande ed è femmina?
10 anni dopo.
Un biglietto al mattino, sul tavolo della colazione, pronta.
“Papà, mi sono iscritto al conservatorio. Pensavo anche a Lettere moderne. Ma la musica ha vinto.
Lalla è riuscita, nonostante il suo lavoro in ospedale, ad accompagnarmi. Abbiamo visitato l’istituto ed è fantastico. Per i soldi non preoccuparti, ho trovato un lavoretto part time nella sartoria della Lucia, l’amica di mamma e, a proposito,
adesso ci lavora anche lei e mi ha incaricato di dirti che non sà quando tornerà a casa.
Se vuoi vedermi da oggi sai dove trovarmi.
A volte mi sento un pò solo e ho l’impressione che gli altri mi prendano in giro.
Ma ce la faccio e alla fine riuscirò ad essere quello che voglio.
Ciao pà, stai bene. Tuo figlio Luca.”