Lei sembrava essere una persona corretta.
In due anni di conoscenza, tanto c’è voluto per arrivare ad una proposta d’incontro concreta, sempre sorrisi, pensieri gentili, interventi sensibili e dichiarazioni di fiducia e stima.
L’ingenuità nelle persone è figlia dell’ottimismo?
Chissà!
Noi abbiamo sempre creduto comunque nella buona fede di chi che arriva ad Amoriepsiche dopo un lungo percorso personale, che rispettiamo e del quale siamo sempre gelosi custodi.
Ma…..
Le parliamo di un uomo buono, dolce e sensibile.
Lei accetta l’incontro e firma il contratto che la porterà a conoscerlo.
Lui è felice.
Finalmente l’occasione che aspettava per farsi conoscere.
Entrambi hanno già dei figli.
Entrambi un divorzio faticoso dal quale finalmente sono riaffiorati prendendo l’aria di una vita nuova.
Con un bel sorriso gentile lei ci chiede sulla porta : ma non potete dirmi almeno il suo nome di battesimo?
Contravvenendo alle nostre regole che ci impongono di comunicare i nomi soltanto pochi minuti prima dell’incontro glielo diciamo.
Soltanto il nome.
Un pò particolare, ma senza altri indizi.
Ne l’età precisa, ne dove abita, ne dove lavora.
La nostra regola è questa, a salvaguardia della privacy dei nostri iscritti.
Non mostriamo poi fotografie ritenendo che la foto non dimostri nulla dell’essenza di una persona e non siamo inoltre un’agenzia di viaggi in cui sfogliare cataloghi!
Firmando il contratto si accettano e condividono le nostre regole.
La signorina in questione è andata a guardarsi, tipo hacker, su facebook tutti I profili marchigiani con il nome e circa l’età che le avevamo ingenuamente rivelato.
Dopo 12 ore ci ha comunicato che non voleva più incontrare questa persona, ritenendola non adeguata alle sue aspettative.
Da una foto di un signore xy evidenziato su un social, senza alcuna certezza che si trattasse della persona in questione e calpestando tutto il nostro lavoro ha dichiarato che :
” sapete, la curiosità è donna!”
Abbiamo deciso di annullare l’incontro.
Non ci sono i presupposti.
Lui avvisato ha commentato serafico ” si vede che non era lei il mio destino!”
Era davvero lui il signore identificato su facebook che la scavatrice di identità altrui è andata a scovare?
CHI LO Sà.
CHE ALMENO LE RESTI IL DUBBIO DI ESSERSI PERSA UNA GRANDE OCCASIONE!