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Gangster Story
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Gangster Story

“Questa è la signorina Bonnie Parker. Il mio nome è Clyde Barrow. Di solito rapiniamo banche…”. Mi piace
iniziare a raccontare questa storia, d’amore e d’avventura, con una delle frasi più famose
pronunciate dall’attore americano Warren Beatty, nel film “Gangster Story”, che nel 1967 portò sulla scena
la storia dei criminali più ricercati degli anni 30. Oltre alle coppie belle, che ci fanno sognare come nelle
favole, quelle da cui trarre ispirazione, esistono anche coppie “criminali” famose come i celeberrimi Bonnie
and Clyde, vissuti negli Stati Uniti durante la Grande Repressione. In quel particolare momento storico,
molti giovani considerarono il crimine come l’unico modo per sopravvivere e lasciarsi alle spalle una vita
miserabile. Entrambi di umili origini, Bonnie Elisabeth Parker, nacque nel 1910, seconda di tre figli. Fu
descritta come una ragazza attraente, bionda, occhi azzurri, di bassa statura, molto intelligente e di
spiccata personalità, amante della poesia che era solita raccogliere in versi in un quaderno che teneva
sempre con sé. Dopo la morte del padre si trasferì con la madre a Dallas.
A scuola conobbe un uomo con
il quale fuggì e si sposò, ma la vita matrimoniale non fu affatto felice a causa dei maltrattamenti inferti dal marito che approfittò di lasciare quando venne arrestato per omicidio. Bonnie riuscì a scappare via,
chiese il divorzio e trovò lavoro come cameriera. Clyde Barrow, era nato nel 1909 in una famiglia di
agricoltori. Alla fine degli anni 20 iniziò la sua attività criminale. Grande appassionato di auto, ne prese una
a noleggio senza mai restituirla, venne poi coinvolto dal fratello in un furto di tacchini e in seguito
continuò a vivere scassinando casseforti, rubando automobili, e rapinando negozi. Venne arrestato più volte e in molti sostennero che fu il carcere a rafforzare le sue tendenze criminali (pare abbia
subito vari abusi all’interno delle prigioni). Sull’incontro tra i due esistono 2 versioni, una ci narra
che I due si videro per la prima volta, quando Clyde tentò di rubare la macchina della madre di Bonnie,
un’altra invece racconta che l’incontro tra i due avvenne a casa di un’amica comune. In entrambi i
casi, una cosa è certa: tra loro sbocciò l’amore e Bonnie decise di seguire lo stile di vita criminale di
Clyde, accompagnandolo dall’Oklahoma al Texas e compiendo insieme a lui furti e rapine. Sebbene
giovanissimi, i due criminali americani sono tutt’oggi ricordati per i loro crimini, per la loro unione e per la loro morte, avvenuta per mano dei federali, dopo un lungo lavoro per scovarli, in un’imboscata il 23
maggio del 1934, dove morirono, entrambi, sul colpo. All’interno della loro macchina furono ritrovati
targhe, armi, proiettili: lei aveva 24 anni, lui 25. Furono seppelliti a Dallas ma non vicini perché le
rispettive famiglie si opposero. Oltre 50 mila persone presenziarono al funerale di Bonnie, oltre 40 mila a
quello di Clyde. La storia di Bonnie e Clyde divenne subito leggenda negli anni 30. La loro notorietà fu
dovuta, non tanto ai crimini commessi, molti dei quali si rivelarono falsi, così come vari dettagli raccontati
dai giornali dell’epoca su di loro, bensì perché sembravano amarsi al di là di ogni cosa.

Federica M.

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