Non sono solo le donne a rimanere incastrate in matrimoni infelici difficili da sciogliere.
La fragilità che può portare una persona, uomo o donna che sia, a vivere nell’ immobilità più assoluta, non ha età, sesso o cultura.
Siamo abituati, culturalmente ad attribuire con facilità etichette e quindi, lei è fragile e lui spietato.
Lei sottomessa e lui prepotente.
Lei dipendente economicamente da lui, e lui compra lei e tutti suoi “servigi” senza farsi alcuno scrupolo.
Ma non sempre è così.
Lui racconta di una vita dorata trascorsa accanto ad una donna che un tempo amava.
Hanno un unico figlio, per lui più prezioso dell sua stessa vita.
Il nostro amico è cresciuto senza un padre, con una madre che a 45 anni si è votata alla solitudine investendo ogni energia per lui e sua sorella.
Oggi le ha parlato, a sua madre con il cuore in mano, dicendole: “Sono un infelice, vorrei andarmene, ricominciare la mia vita in un altra maniera. Pensare di finire la mia vita così mi insopportabile.”
“Ma che vai dicendo?” risponde lei “Vuoi darmi anche questo dolore? Ma cosa ti manca? Hai una bellissima famiglia. Un figlio bravissimo. Io proprio non ti capisco”
E le forze se ne vanno, e il senso di frustrazione aumenta, e le domande rimangono.
Come fare per prendere una decisione che sia buona per noi e così valida da poter poi essere difesa davanti a tutti senza essere giudicati come ingrati, traditori, superficiali e bugiardi?
Ovviamente ce ne potremmo fregare, ma non è facile quando si vive in piccole comunità, si tiene alla propria immagine e le abitudini di tutta una vita sono incastrate sotto la pelle più di un vestito fatto su misura da un sarto.
L’unica soluzione, a nostro avviso, è quella di rivolgersi ad un bravo/a psicoterapeuta, che ci aiuti a trovare le risposte e ci dia poi gli strumenti per agire in base a ciò che scopriremo su di noi.
E non esistono voti, o soluzioni più giuste di altre.
Esistiamo noi e il nostro sacrosanto diritto alla felicità.
Quindi, chi in questo momento sta conducendo una vita che non rende felici, vite magari scelte vent’anni fa, quando si era giovani ed inesperti, vada a chiarirsi le idea facendosi aiutare da chi lo fa di mestiere.
Ci vogliono, per affrontare la vita, strumenti e coraggio.
Strumenti per difendersi.
Coraggio per capire cosa si vuole.
E dato che di vita ne abbiamo una soltanto, forse ne vale proprio la pena.
