Lei ha 40 anni non è mai stata sposata e non ha figli. Lui 50 anni come lei: anime simili , a nostro parere, che ci hanno parlato in una lingua simile.
Lei legge Jane Austen e si muove come se indossasse un vestito lungo e morbido accanto a uomini con il cilindro. Da del lei sempre e vive sola a pochi passi da un’amatissima madre. “Amare per sempre” è quello che ci domanda sedendo di fronte a noi la prima volta, composta e diretta, come se fosse in un negozio di fiori e stesse decidendo fra rose bianco cenere e peonie strisciate di rosso.
Lui veste sempre in giacca e cravatta. Ha degli occhiali scuri che aggiusta di continuo sopra gli occhi in un ticchio innocuo con cui sottolinea le parole che dice, con voce pacata e un vocabolario ricco e prezioso. Anche lui, come lei , sembra vivere in un altro mondo, parallelo al nostro è mai davvero capace di incrociarlo . Parla ogni giorno della legge che regola la vita degli altri e sogna una donna da amare e bambini da accompagnare ai giardini per spingere altalene giudiziose.
Si erano scelti ma poi, 8 mesi orsono, lei scompare in ospedale prendendo tempo e scuse infinite e raccomandandosi con noi: ditegli che mi dispiace, non e’ più ora il nostro momento.
Lui rifiuta altri incontri: l’aspetto, ci dice, prima o poi tornerà!
E lei ieri ci ha scritto una lunga lettera da inviare a lui, dangogli del lei ovviamente:
“Tengo ancora tutt’oggi a conoscerla. Penso ci siano fra noi affinità di stile educativo, valori e condivisione di interesse intellettuali e per tali motivi sono dispiaciuta che questa conoscenza non sia potuta avvenire nei mesi scorsi. Le invio cari saluti firmandomi con il mio nome affidandomi alla sua discrezione.”
Lui ha rispost: “Confermo la mia volontà ad incontrarla e non sa quanto piacere mi abbiano procurato le sue parole..”
Ora aggiusteremo di nuovo gli orologi sul questo loro appuntamento certe che questa volta il tempo sarà per loro un amico prezioso.