L’amore non deve essere perfetto, deve essere amore vero

Abbiamo trovato per caso online la storia di Nick Santonastasso. Nick è un ragazzo del New Jersey, USA, nato con la sindrome di Hanhart, un raro difetto congenito che lo ha lasciato senza gambe, un braccio destro non sviluppato e un braccio sinistro con un dito. Nick era solo il dodicesimo caso di sindrome di Hanhart diagnosticato nel mondo.

I medici avevano detto ai suoi genitori che la sua mobilità sarebbe stata limitata.

Ma i medici non avevano messo in conto la forza di volontà e ambizione di Nick. Una serie di video su Vine hanno reso Nick una star online, e da quando era al liceo è un lottatore (wrestler), un cantante, un musicista e, soprattutto, un’ispirazione per gli altri.

Quando Nick aveva 2 anni, suo padre lo lasciò da solo sul pavimento del soggiorno mentre entrava un attimo in garage, solo per sentire uno strano rumore sferragliante pochi minuti dopo.“Ho aperto la porta dal garage e Nick aveva spinto il suo trattore giocattolo vicino al tavolo, era salito sul trattore, e poi sulla sedia prima di spingersi sul tavolo.

Si è poi messo sul tavolo, a guardava MTV e ballare. Da quando aveva 2 anni, ci ha scioccato con le cose che fa “.”Il wrestling è una lezione”, ha dichiarato Nick. “Sono cresciuto con il fallimento. Il fallimento mi ha reso quello che sono e nel wrestling ci sono molti fallimenti.

Ho avuto molte sconfitte, ma devi solo imparare e diventare più forte. Ti rendi conto di chi sei e di quanto sei forte, mentalmente e fisicamente. Mi ha reso una persona migliore.”Nick vive ispirando gli altri a non sedersi nell’ozio”, ha detto suo padre. “Non può cambiare chi è, ma non smetterà di vivere per questo.”Questa foto l’abbiamo presa dal sul account Instagram, la didascalia che ha scritto è: “Quando la tua ragazza ti porta in vetta”Link foto sul suo profilo: https://www.instagram.com/p/CGtUGvZloet/?igshid=xfcuhh0nte56

A coloro che hanno bisogno di liberarsi dai propri limiti e “oppressori” personali, ricordatevi che volere è potere.

Il resto sono scuse

“Leggera, anzi leggerissima”

In questi giorni canticchio continuamente una canzone così “leggera, anzi leggerissima”, brano composto a quattro mani da due autori siciliani, Colapesce e Dimartino.

Già nel titolo, con il superlativo assoluto di “leggerissima”, si evidenzia la ricerca di un sarcasmo che è però anche
amaro, nel riflettere sulla necessità dell’individuo di distrarsi. E in tempi come questi distrarsi è essenziale.

I due ammettono questo bisogno, accogliendolo, ma senza tralasciare i risvolti oscuri e non risparmiando un’accusa
all’ascoltatore che viene tacciato di “indifferenza animale”.


La riflessione giunge da un tempo post apocalittico, nel quale il bisogno di leggerezza, è diventato primario.

E’ un brano pop che pone la musica al centro delle nostre vite, che cerca nella leggerezza il suo costume preferito, senza risultare banale nel testo, facendo riflettere sui vari aspetti della nostra vita legati alla musica.

Una canzone che racconta ciò che abbiamo lasciato andare via in passato senza preoccuparci troppo e come oggi ci riscopriamo diversi, come rinati. Ma ci sono anche riferimenti alle ideologie religiose e all’attualità, e di come la musica in questo contesto diventa un fiore tra i palazzi distrutti, una via di fuga che risolve le diversità e gli scontri e che può essere amata da tutti.

È insolito nelle canzoni pop parlare a largo spettro di argomenti “impegnati” ma i due autori compiono la difficilissima impresa di portare al grande pubblico un brano dalla forma leggera e delicata pur avendo un contenuto pesante e complesso. Il suono dei violini come guai che arrivano crescendo e diventando adulti, quello dei tamburi che annunciano un temporale interiore e un maestro che se ne va, come un pensiero o una certezza, lasciando l’individuo nel silenzio assordante di un momento di vuoto, come il momento storico che stiamo vivendo, in cui la pandemia ha distrutto ogni possibilità di far suonare questa musica, lasciandola imprigionata in uno spazio chiuso e senza coinvolgimento.


In attesa di poterla cantare e ballare tornando di nuovo a condividere le emozioni della musica dal vivo, quello che
questo brano ci ricorda è la necessità umana di avere a disposizione qualcosa per potersi svagare, per allontanare i
buchi neri della vita. Mettete un po’ di musica leggerissima, che poi leggerissima non è.
Federica M.