Mancano solo tre giorni a Pasqua e quest’anno, come quello passato, a causa della pandemia, ci saranno
precluse uscite, gite fuori porta, viaggi.
E allora andiamo a vedere come vivono questa festività alcuni paesi e prendiamo appunti perché, probabilmente, speriamo, il prossimo anno potremmo festeggiarla proprio in uno di questi luoghi! Un’antica tradizione finlandese è legata al fuoco e agli spiriti maligni.
I finlandesi credono che il sabato prima di Pasqua gli spiriti maligni vaghino liberamente in giro per la città, per questo motivo poco prima di Pasqua accendono dei giganteschi falò per scacciare il maligno. La domenica i più piccoli invece vanno alla ricerca delle uova di cioccolato che i genitori hanno nascosto in giro per tutta la casa. Un’altra tradizione è il Mammi, un dolce a base di acqua, malto di segale in polvere, farina di segale e buccia d’arancia. La preparazione di questo dessert dura ore e deve essere conservato in frigo almeno tre giorni prima di
essere servito a tavola. Qua la Pasqua celebra più di ogni altra cosa, l’arrivo della primavera, momento in cui la luce sconfigge l’ombra e il caldo sconfigge il freddo. La tradizione svedese, invece, ricorda un po’ il rito di Halloween in Nord America e al tempo stesso la befana. In Svezia i piccoli si vestono da streghe, si dipingono il volto e, muniti di scopa, vanno a bussare alle porte dei vicini chiedendo un po’ di cioccolata o caramelle donando, in cambio, un biglietto pasqua da loro disegnato.
In Svezia non esistono uova di cioccolato, ma accanto alle uova sode dipinte, sono molto diffuse quelle in cartone (con disegni in tema pasquale) che si riempiono di caramelle, dolci e cioccolatini. Durante il banchetto pasquale a base di aringhe, salmone, uova sode e polpette, come bevanda, oltre il vino, troviamo la birra di Pasqua (una
birra speciale prodotta per l’occasione). Trascorrere la Pasqua in Germania, vuol dire ritrovarsi in un mondo pieno di “alberi di Pasqua”, coniglietti magici che rappresentano il simbolo pasquale per eccellenza per i bambini, falò, fuochi d’artificio, mercatini, festival della primavera, rievocazioni storiche e soprattutto uova colorate e decorate a mano. Queste ultime sono l’elemento centrale delle celebrazioni perché simbolo propiziatorio di rigenerazione e nuova vita dal lontano tredicesimo secolo.
In Germania le celebrazioni hanno inizio il Giovedi Santo, quando è tradizione mangiare solo cose verdi: rappresentativa è la zuppa delle sette erbe, che contiene, crescione, dente di leone, erba
cipollina, prezzemolo, porro verde, acetosa e spinaci.
In Inghilterra una delle cerimonie più vive è quella del Giovedì Santo, giorno dedicato all’attività caritativa e
si svolge secondo un rituale tradizionale. A Londra l’uso del Royal Maundy Gift, è ricordato nell’abbazia di
Westminster dove vengono donate ai poveri borse di denaro. Le borse vengono distribuite dal sovrano su
un vassoio d’argento dopo la funzione religiosa. Il Venerdì Santo vive ancora l’usanza dei dolci, di
antichissima tradizione, alcuni dei quali ancora conservati nel pub di Londra chiamato “ Il figlio della
vedova” secondo quanto descritto da una leggenda: “Una vedova che attendeva il figlio marinaio disperso
in mare non volle mai disperare e continuò ogni anno a cuocergli gli hot- cross buns”. Questi dolcetti, fatti con cannella e uvetta hanno sopra una croce di glassa di zucchero per ricordare la passione di Cristo.
Un’usanza curiosa è quella di far rotolare le uova colorate su un prato o lungo una strada fin quando i
gusci non siano stati spezzati…questo avviene a Preston dove le uova rotolano su un pendio erboso.
Al sud della Francia, precisamente ad Haux, vicino a Bordeaux, è curiosa tradizione pasquale preparare
una frittata gigante per 1000 persone. Per questo vengono consumate circa 4500 uova. Questo evento è frutto di una tradizione abbastanza recente: secondo la leggenda Napoleone si fermò ad Haux con
i suoi soldati e, avendo apprezzato le omelette che gli erano state preparate, ordinò ai cittadini, di cucinare
un’unica grande frittata che potesse nutrire tutto il suo esercito.
In Russia, la cittadina di Sagorsk fa la protagonista perché qui risiede il pope di Mosca (leader della chiesa ortodossa russa). A mezzanotte di sabato inizia una processione intorno alla cattedrale e la mattina di Pasqua, le famiglie russe, si recano sulla tomba di un parente per consumare un picnic. Anche in Russia sono diffuse le uova pasquali, che vengono decorate e colorate secondo i dettami della tradizione, basti pensare alla storia delle uova di Fabergè, commissionate dallo zar Alessandro III come dono alla zarina. I colori sono importanti perché hanno un significato simbolico preciso (il rosso simboleggia l’amore e la resurrezione, il nero la costanza, il giallo
la gioventù, l’ocra la purezza).
In Romania, la Pasqua è festeggiata in famiglia e la tradizione più sentita è “la battaglia delle uova”, un campionato al quale prendono parte la famiglia e gli amici. Il gioco consiste nel colpire due uova sode l’una contro l’altra, l’uovo
col guscio più duro vince e il perdente deve mangiare tutte le uova che vengono rotte! Il mattino di Pasqua,
ci si lava la faccia con l’acqua nella quale sono stati messi a mollo un uovo dipinto di rosso e una moneta d’argento: l’uovo rosso simboleggia la salute, la moneta la purezza.
Buona Pasqua a tutti
Federica M.