Il cinema è lo specchio della vita che ci scorre ogni giorno sotto gli occhi? Nel film “Vivere” di F.Archibugi, nelle sale in questo periodo, si tratteggiano persone fragili, intrappolate in vite non felici, piene di segreti e inganni. L’Archibugi, che ne è la regista, si addentra nei vicoli dei tradimenti, di un infanzia spettatrice e strattonata e spesso quasi invisibile, in occhi ingenui e generosi che invertono ruoli con figli adolescenti che diventano padri di padri inconsistenti e un Dio che perdona ma non capisce niente di una passione peccatrice e fragile. Non annoia certamente perchè è ben diretto e recitato però….a noi lascia un senso di corruzione imperdonabile dentro. Una fragilità assoluta di tutti ed è come se il terreno su cui si muovono i personaggi sia fragile, insicuro e pieno di inganni, disseminato di botole nascoste e ordigni inesplosi e soprattutto profondamente triste. Nel film nessuno è felice. Nessuno conduce una vita piena e appagante. Nessuno trova in alcun sostegno vero e alcuna pace. Questo è il mondo descritto dalla brava regista nel film VIVERE che, ci spiace dirlo, non dà veramente nessuna speranza e gioca allo specchio del “mamma mia che gente disgraziata…” Con la speranza che per la regista sia stato solo un bell’esercizio di stile e non della sua visione sul mondo, ci auguriamo che prima o poi diriga un film sull’amore vero, che costruisce e non distrugge e per il quale crediamo valga davvero la pena di vivere!
Andate a vederlo e diteci se siete d’accordo con noi!