Dame e cavalieri

Mirco è un uomo schivo.
Molto.
Arrivato da noi circa 4 mesi fà ha fatto un’incontro che non è andato bene.
Ieri è tornato per ascoltare la storia di un’altra persona e valutare insieme la possibilità di una nuova conoscenza.
Interessante chiacchierata.
Mirco ha alcune cose da “aggiustare” a nostro avviso, e gliele abbiamo dette.
Con tatto e delicatezza ma sottolineando il fatto che, tutto quello che diciamo e facciamo ha l’unico obbiettivo di farlo conoscere al meglio, ed apprezzare, dalla dama in questione.
Dal report della prima ragazza abbiamo avuto la netta sensazione di una grande timidezza che gli  ha impedito di farsi apprezzare. 
” Mirco sai essere un cavaliere quando ti trovi con una dama?”
Ride imbarazzato.
“Perchè mi dite così?” 
Piano piano emergono episodi della conoscenza precedente che lui stesso poi ci sottolinea.
“Bhè certo, quando lei è arrivata potevo alzarmi…ma c’era confusione e mi sembrava di avere tutti gli occhi addosso!”
“Esatto Mirco e poi?”
“Bhè fortuna che parlava lei perchè io non sono tanto bravo!”
In effetti ci è stato riportato che se non fosse stata lei a chiacchierare sarebbe stata una cena fra muti!
Mirco sà bene cosa non è andato ma il nostro consiglio, per il futuro incontro è questo:
” Prova a considerare che le persone vengono da noi con l’aspettativa d’incontrare un sogno.
Tu sarai il cavaliere per cui una ragazza si vestirà, magari andrà dal parrucchiere, si guarderà 30 volte allo specchio.
Sarai la persona alla quale lei rivolgerà il suo pensiero spessissimo durante la giornata nel periodo al vostro incontro.
Sarai, anche se per un breve periodo, il principe che stava aspettando.
Solo chi sà sognare a questo modo accede agli incontri perchè solo chi sogna accetta un’appuntamento del genere.
 Noi non forniamo indirizzi,  numeri di telefono e poi fate come volete. 
Noi accompagnamo per mano le persone agli incontri spingendole ad immaginare un futuro differente.
E chi accetta d’incontrare uno sconosciuto, perchè questo tu sei per lei adesso, è una persona coraggiosa, intrepida e assolutamente estremamente, sognatrice.
Tu potresti provare ad essere all’altezza di quel sogno?
Qualche consiglio:
1. Potresti aspettarla fuori, magari con un fiore. Il riconoscerla senza averla mai vista sarà già un bel punto a tuo favore!
2. Se invece  sei già al tavolo, quando capisci che è lei, alzati e valle incontro. Presentati e falla sedere.
3. Durante la cena sii cavaliere, versale il vino quando vedi che ha il bicchiere vuoto, consultala nella scelta dei piatti, mangia con calma e non aver fretta di concludere la cena.
4. rendi la sua serata, anche fosse una soltanto, speciale.

Lei ti è piaciuta appena l’hai vista? 
Sarà facilissimo farlo per te farlo.
Al contrario fisicamente non te ne senti attratto?

Ebbene da te ci aspettiamo comunque un comportamento educato, gentile e rispettoso verso chi ha investito tantissimo in quell’appuntamento, non solo in termini pratici ( contratto soldi ecc) ma anche e soprattutto dal punto di vista EMOTIVO.
Ad Amoriepsiche, caro Mirco, noi abbiamo tutte persone di questo tipo: educate e gentili e coraggiose e da te non ci aspettiamo meno di tutto questo!
 E bada bene, che lo stesso identico discorso lo facciamo ad ogni lei che incontra un lui!”

“Ho capito, si, cercherò di darvi retta!” dice sorridendo, sapendo bene quale sforzo sarà per lui mostrarsi un pò più disponibile.

Vuole l’amore, lo sappiamo bene, vuole una persona che la sera gli chieda come è andata la giornata.
Vuole così tanto qualcuno da amare che…forse riuscirà ad essere  il principe azzurro che la sua lei aspetta.
​Almeno fin alla mezzanotte ci auguriamo!

Una voce dal passato: una storia d’amore

Anni che non la senti.
Nè la vedi.
Avete interrotto ogni rapporto anni fà.
E’ stato doloroso, ma inevitabile.
Questa mattina ti sei svegliato tranquillo, la giornata di lavoro davanti, la tua bella casa avvolta nel silenzio e tu allo specchio ti scruti prima d’iniziare il rito della barba.
Nessuno pensiero. Nessuna preoccupazione.
Nessun dolore.
La tua vita sta scivolando verso la vera maturità.
Quasi cinquantenne ti sei  ricostruito una bella vita  fatta di cene con gli amici, viaggi con i figli,   discese ardite e  risalite, come cantava il nostro grande Lucio.
Tutto bene quindi.
Poi un pensiero ti sfiora.
Provi a cacciarlo come un’insetto molesto ma ecco che torna.
Due occhi che ridono.
La linea di una schiena.
Una sciarpa rossa e la sua figura che si allontana dalla tua mano alzata, impotente.
E poi le ultime parole: hai capito bene? è l’ultima volta che ci parliamo…
Quante volte nella vita occorre rivivere un dolore, per poterlo poi superare?
Infinite forse, perchè quel peso che avvertite nella punta destra del vostro cuore tranquillo non vi lascia mai.
Per lei vi chiedete,  sarà la stessa cosa?
Vi penserà mentre cammina piano fra le dune della sua vita, come un deserto di certo senza di voi.
Gli amori incompiuti, quelli  finiti per cause di forza maggiore, quelli rimpianti sempre, negati mai, quelli grandi,  mai invecchiati  perchè mai vissuti, dove stanno?
Abitano vicini vicini in un posto tutto loro, in cui le persone girano con gli occhi sempre un pò sognanti e la testa perennemente voltata all’indietro?
Basta, ti sciacqui la faccia, torni in camera e cominci a vestirti.
In mezz’ora sei fuori , nell’aria fredda del mattino con la luce che fatica ad aprirsi nella notte.
Le strade sono vuote, poca gente in giro e tu svuoti la mente da lei per poter programmare le ore che arrivano.
Poi, all’improvviso il tuo cuore si ferma.
Le gambe cedono. non può esser vero.
Ferma, alla pompa di benzina una figuretta bionda sta facendo rifornimento.
La superi. continui d andare.
Poi inchiodi e fai marcia indietro.
E’ lei, è lei di sicuro, adesso la vedo , le parlo.
Non è possibile, così, all’improvviso, come sto? pensi mentre ti controlli allo specchietto.
Che faccio?
Scendo, l’abbraccio, posso anche baciarla Dio mio, non posso crederci.
in pochi secondi fai inversione, e vai verso di lei, che non lo sa, che penserà ad altro, che forse quel mattino svegliandosi ti ha confuso nel sogno del risveglio. 
Sei certo di questo.
Non può averti dimenticato, come tu non hai scordato lei.
Entri nel piazzale e ti guardi intorno con il cuore che batte a duemila. 
Dov’è, ti domandi mentre fai il giro, era lì, ne sei certo, non è possibile se ne sia andata. 
Scendi dall’auto, la cerchi  e poi….il dolore al petto diventa più forte, ti senti derubato, abbandonato.
Non c’è più, non ti ha aspettato. 
Fai due passi, guardi il punto esatto in cui l’hai appena intravista, cerchi nell’aria il suo odore.
Chiudi gli occhi e lei è addosso a te, come nelle mattine in cui aprendo gli occhi te la trovavi addosso.
Stai male.
​ Cerchi nella tasca, afferri il cellulare, digiti il suo numero, a memoria. 
” ciao, sono io…..pausa….. scusa se ti ho svegliato….”